Ai numeri crescenti legati alla povertà nel territorio reatino e sabino sono di rimbalzo aumentati i servizi offerti alla popolazione da parte del Comitato Croce Rossa di Rieti. Pandemia e guerra in Ucraina hanno dato un colpo ulteriore alla precarietà della fascia più povera che la CRI – in qualità di Associazione di Volontariato a difesa dei più fragili – incontra ogni giorno, per dare supporto psicologico e materiale.
Diversi i progetti in essere e quelli in partenza, che il delegato dell’Obiettivo Sociale nonché Vicepresidente del Comitato reatino, Alfredo Vulpiani, ha illustrato e spiegato, affinché tutti coloro che hanno i requisiti necessari possano accedervi.
“Per fronteggiare l’emergenza povertà abbiamo rafforzato il percorso Fead ,rivolto a coloro che hanno un ISEE uguale o inferiore ai 6.000 (seimila/00) euro o a chi presenta una lettera firmata dal Comune, che dichiara il suo stato di indigenza – spiega il delegato Vulpiani. Il pacco Fead – costituito da generi alimentari (non fresco) – viene consegnato una o due volte al mese e attualmente serviamo tra Rieti e provincia oltre 800 cittadini. Lo scorso anno abbiamo chiuso con la donazione di 2mila pacchi. Questo è il primo aiuto ed è partito diversi anni fa. Nella fase post Covid, circa due anni fa, abbiamo valutato che non fosse sufficiente. Ragion per
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